SI alla legge sul fine vita, una scelta politica e di civiltà

Come è noto, martedì arriva in Consiglio Regionale la proposta di legge di iniziativa popolare per la regolamentazione in Veneto dei tempi e delle procedure del suicidio medicalmente assistito, già previsto nella legislazione nazionale, come sancito dalla Corte Costituzionale.

Lo scopo della proposta di legge è quello di rendere concretamente esigibile nella nostra Regione un diritto, appunto, già esistente ma di cui la stessa legislazione non garantisce percorsi e tempi certi per la effettiva fruibilità da parte delle persone.

L’approvazione della proposta di legge darà la certezza giuridica che non si ripeta in Veneto quanto già accaduto in altre regioni, cioè che le richieste di accesso al suicidio medicalmente assistito, pur rispondendo agli stringenti requisiti previsti dalla Corte Costituzionale, si impantanino in una procedura non definita di verifica delle condizioni del malato. La proposta di legge, infatti, definisce ruoli e responsabilità di questa verifica, nel rispetto dei tempi stretti delle persone malate e delle loro sofferenze.

Rendere concretamente attuabile una legislazione che già c’è è una scelta politica di civiltà e di rispetto per i diritti dei cittadini.

Crediamo sia importante, quindi, che l’Assemblea regionale voti a favore della proposta di legge, facendo così compiere al Veneto un passo in avanti sulla strada dei diritti e della civiltà giuridica.

Vari “movimenti pro vita” hanno annunciato di essere pronti a redigere una “lista di proscrizione” dei consiglieri regionali che voteranno a favore della proposta.

Noi pensiamo che essere inseriti in questa “lista” sarà una “medaglia” perché i consiglieri che esprimeranno un voto favorevole compiranno una scelta politica chiara a favore della concreta esigibilità di un diritto delle persone già previsto dalla legislazione italiana.

Pensiamo che siano moltissimi i Veneti che condividono questa impostazione che, come si usa dire, garantisce un diritto a chi vuole esercitarlo e non toglie niente a tutti gli altri, compresi i “movimenti pro vita”.

Speriamo che la proposta di legge ottenga la maggioranza dei voti favorevoli e porti il Veneto a essere la prima regione italiana a dotarsi di questa normativa.


Sinistra Italiana del Veneto – Gruppo regionale Sanità 

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